Casa di Carlo Goldoni

  • IL PALCOSCENICO DEL RISORGIMENTO. 1866 – 2016
    150 anni dell’annessione di Venezia al Regno d’Italia

     

    17 maggio 2016
    Casa di Carlo Goldoni

Casa di Carlo Goldoni

IL PALCOSCENICO DEL RISORGIMENTO. 1866 – 2016: 150 anni dell’annessione di Venezia al Regno d’Italia

Conferenza

17 maggio 2016, ore 17:20
Venezia, Casa di Carlo Goldoni

Relatore Carmelo Alberti

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Il teatro, quale luogo per antonomasia dove la comunità si incontra e si riconosce, ha rivestito da sempre all’interno della società un’importanza notevole, capace addirittura di informare e influenzare molto più dei dogmi religiosi o dei trattati di storia economica, sociale e politica.

I momenti più significativi della storia teatrale sono proprio quelli nei quali davanti e attorno al palcoscenico si raccoglie la collettività intera in tutte le sue componenti, dando vita ad una reciprocità di causa ed effetto con gli avvenimenti sociali del momento. Anche in quell’epoca travagliata ma gloriosa che vide il Risorgimento italiano il teatro svolse un compito nazionale decisamente fondamentale, attraverso la fioritura di drammi eroico-patriottici che, con le allusioni, gli accenni all’amor patrio, alla libertà e a un non lontano giorno della riscossa, erano il veicolo perfetto per infiammare i cittadini alla lotta per l’Indipendenza.

Sia il teatro di prosa che quello d’opera ne erano coinvolti, basti solo pensare al celebre acrostico Viva Verdi! per Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia! In ciò ha un peso rilevante anche la levatura degli attori che popolano la scena italiana, alcuni dei quali, Gustavo Modena e Tommaso Salvini ad esempio, partecipano attivamente ai Moti, pagando la loro scelta con la persecuzione e l’esilio ma accrescendo con il loro esempio la forte sinergia fra teatro e società.

Con la riscoperta identità nazionale il teatro italiano si affranca inoltre dalla supremazia della drammaturgia d’Oltralpe così lontana per temi e caratteri dal nostro spirito e decide di riappropriarsi della propria peculiarità con una produzione affine in ogni elemento alla realtà storica e al carattere nazionali.

Conseguenza di questo nuovo principio è anche il riaffacciarsi sulle scene del teatro dialettale, ancora più vicino al cuore, all’anima e alla nuova consapevolezza del  pubblico, che risponde con l’entusiasmo e il calore che ancora oggi accompagnano questo teatro e i suoi protagonisti.

Ingresso su invito fino ad esaurimento dei posti disponibili.