Casa di Carlo Goldoni

  • PIER LUIGI PIZZI:
    inventore di immagini

    Casa di Carlo Goldoni, 31 gennaio 2017

Casa di Carlo Goldoni

PIER LUIGI PIZZI: inventore di immagini

Evento

31 gennaio 2017, ore 17.00
Venezia, Casa di Carlo Goldoni

 

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Pier Luigi Pizzi, scenografo, regista e costumista, a partire dagli anni Cinquanta ha dedicato le sue immense doti di creatività e sensibilità al servizio di spettacoli teatrali, sia di prosa che di lirica, con lavori che hanno veramente segnato il percorso e l’evoluzione della storia del teatro. Presente nei più importanti teatri e festival del mondo, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, tra cui il titolo di Officier des arts et des lettres in Francia, di Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana, di Cavaliere di Gran Croce e nel 2006 di Commandeur de l’ordre du mérite culturel, massima onorificenza in campo culturale del Principato di Monaco. Ogni suo spettacolo porta in sé lo stemma dell’eccezionalità: per gli allestimenti veneziani ne è simbolo Una delle ultime sere di Carnovale del 2006, il ritorno di Pier Luigi Pizzi alla regia di prosa, per il Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”. Scritto dall’autore simbolo di Venezia, di produzione veneziana, lo spettacolo è stato esportato dalla situazione scenografica classica e presentato nella magia di un luogo tipicamente veneziano, la Scuola di San Giovanni Evangelista.


E come non ricordare il suo Alceste di  Gluck, proposto nel 2015 al Teatro La Fenice di Venezia nel tricentenario della nascita del compositore, nella versione originale in italiano andata in scena al Burgtheater di Vienna nel 1767 ma con un allestimento del tutto nuovo nel quale l’imponente scenografia e gli eleganti costumi dominati dal bianco e dal nero, pochi altri elementi stilizzati e una statua di Apollo sono stati sufficienti a completare la messinscena di grande impatto, con la sua bella profondità e l’impeccabile equilibrio cromatico. Ci piacerebbe però che il focus di questo incontro fosse un aspetto particolare della sua attività, aspetto che presenta una forte connotazione con la città di Venezia, nella quale il Maestro Pizzi ha scelto di vivere e alla cui tutela ha scelto di dedicarsi, smantellando con il suo estro e la sua esperienza ogni genere di problematica, materiale e concettuale.

Un passato a volte pesante può cronicizzarsi come limite all’apertura verso la contemporaneità, limite che si acuisce nei confronti del patrimonio artistico, e anche Venezia, in fondo, ha sempre fatto una certa fatica a staccarsi dal suo trascorso, da quell’idea di perfezione e magnificenza che l’ha resa città d’arte per eccellenza in tutto il mondo. Spesso esitante, nel contrasto culturale tra moderno e classico, ad elaborare una capacità di sintesi, ad accettare come non ci sia contrapposizione tra antico e moderno, in  difficoltà a coniugare questi due aspetti. Dare una nuova immagine a luoghi che altrimenti rischierebbero di venire sopraffatti dalla polvere del tempo può essere quindi sfida e conquista per un artista geniale ed inesauribile e Pier Luigi Pizzi ha indirizzato a questo scopo il talento che ne ha fatto uno dei massimi creatori teatrali del nostro tempo. Attraverso il suo intervento, sale come quelle del Museo di Palazzo Mocenigo sono state “ritrovate” in un rinnovamento che offre tuttavia  la rassicurante impressione che, usando le stesse parole del Maestro, “siano sempre state così” ed anche il Museo Correr beneficerà in un prossimo futuro della risolutiva dedizione del Maestro.

Una coerenza stilistica ed estetica non pedante, perseguita anche tramite l’ironia, hanno mantenuto intatta l’atmosfera del vecchio Palazzo veneziano, fastosa e pure un po’ malinconica, restituita in una modalità che la rende pienamente percepibile però all’occhio del visitatore contemporaneo. La fantasia e l’arte di Pier Luigi Pizzi, creatore instancabile di oltre cinquecento spettacoli nei grandi teatri di tutto il mondo, firmati prima come scenografo e costumista poi anche come regista, risultano inconfondibili grazie a tre caratteristiche straordinarie: la raffinatezza, l’inventiva, la coerenza culturale. Caratteristiche che sono il  viatico per questo ineffabile legame tra inventore di immagine e inventore di realtà, passaporto per un’infinito “teatro” delle meraviglie che va assolutamente sottratto all’oblio dell’effimero del tempo, perché le tracce preziose che lascia dentro di noi vanno salvaguardate attraverso il racconto, il ricordo, l’insegnamento.