Un titolo in due parti per un’opera collettiva, frutto di una recente ricerca del Gruppo Arci Verdeacqua che ritorna, con questa mostra, ad esporre nei Musei Civici di Venezia, in un progetto come sempre a cura di Anna Moro-Lin.
Da un lato la città archetipo – la civitas admirabilis, appunto – e dall’altro la Venezia di oggi, angosciosamente concreta nella sua fragilità.
Un’opera insolita, composta da 25 cubi di cartone di 30 centimetri di lato, ovvero 150 rifrazioni di uno stesso raggio di luce: Venezia. 25 prismi quadrati per dare vita a 150 sguardi diversi che, entro il rigore geometrico, fissano e riflettono le innumerevoli sfaccettature della realtà veneziana, in un rimando continuo tra passato, presente e futuro.
Così come Goldoni riprodusse per i palcoscenici di tutto il mondo la realtà veneziana del suo tempo, con le sue innumerevoli problematiche, i suoi mutamenti, le sue piccole vite dal respiro però universale, anche “Verdeacqua” cerca di raccontare la realtà veneziana di oggi attraverso il particolare, le conoscenze minimali, le tante realtà quotidiane. Un filo d’oro unisce la Venezia goldoniana a quella percepita da Verdeacqua: l’amore appassionato di chi la abita. L’amore di chi la sa unica al mondo (Mémoires I,7: “Venezia è una città così straordinaria che non è possibile farsene un’idea senza averla vista… Ogni volta che l’ho rivista dopo un’assenza prolungata è stata per me una scoperta nuova e… Progredendo le mie conoscenze e potendo, perciò, effettuare numerosi confronti, io vi ho
sempre trovato singolarità nuove e nuove bellezze”) e la vorrebbe intatta sempre nella sua forma ideale ed admirabilis. Ma nello scorrere del tempo la realtà inesorabile muta, come mutano gli sguardi di chi la osserva… e mutano le facce dei 25 cubi, a metà strada tra
testimonianza diretta ed elaborazione fantastica.
Questa nuova opera di Verdeacqua, infine, sull’esempio del grande Carlo Goldoni – nella cui dimora la mostra è ospitata – invita i visitatori/spettatori a riconoscere sì il fascino di Venezia, ad amarne le tante piccole pieghe nascoste, ma ad interrogarsi anche sulle conseguenze della sua evoluzione.
Il Gruppo ARCI VERDEAQUA si costituisce nel 1995 come Laboratorio per adulti interessati a ricercare,elaborare e tradurre, nei modi dell’arte, le proprie esigenze espressive. Ha presentato i risultati del proprio lavoro in mostre ed installazioni significative. Sue opere si trovano presso sedi prestigiose.
Partecipanti: Arrigo Battistini, Bianca Benedet, Amina Coin, Paola Degan, Elisabetta De Pieri, Adriana Garbini, Antonella Giada, Lida Lado, Luisa Marchesi, Ornella Michieli, Michela Orbani, Anna Panella, Mary Rotolo, Lisanna Risato, Mara Rustichelli, Daniela Schiavo, Lorena Sossella, Maria Grazia Staffieri, Luisa Tarenzi, Sandra Voltolina, Adriana Vianello, Liliana Vianello Drago, Bruna Zamana, Gisella Zanus.
Progetto a cura di Anna Moro-Lin.